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lunedì 30 dicembre 2013

2° Trail del ricordo

Domenica 29 dicembre: appuntamento del secondo trail in ricordo di Stefano Michelutto. A Cison di Valmarino, con partenza al Biorka (noto bar sotto il Castello), l'organizzazione era cominciata sotto la pioggia già ai primi albori. Banchetto per la firma delle liberatorie, ristoro, ambulanza e soccorso alpino, cartelli e striscioni, in un andirivieni concitato perchè tutto fosse pronto per le 8.30.
Con 15 minuti di ritardo, dopo un breve discorso del vice-sindaco, il minuto di silenzio per ricordare lo sfortunato Stefano, mentre i genitori sorreggevano lo striscione del Trail.
Dopo un breve tratto tra il bellissimo centro di Cison, tra stradine strette e case rimaste miracolosamente come un tempo, la piazza della chiesa e il passaggio sul ponticello in legno, si inizia la prima salita. Con Franco, che mi ha saputo pazientemente aspettare abbiamo affrontato nel corso dei 12 km, salite e discese nel bosco con tratti in costa che ci hanno regalato, nonostante le nuvole, paesaggi mozzafiato. Notevole il punto del capitello di S. Gaetano, che merita una piccola sosta, e poi ancora discesa e poi salita, tra aghi di pino, fango e acqua in rivoli da saltare per rientrare al punto di partenza dove ci aspettava un ristoro da favola con torte fatte in casa, thè caldo e vin brulè, pasta e fagioli bollente e tanta simpatia. Un applauso ai volontari che si sono prodigati nei ristori, all'organizzazione ben riuscita e ad Alberto, il mio compagno, che per tanti sabati, con pazienza infinita, è andato a tracciare i percorsi.

martedì 19 novembre 2013

La mia Turinmarathon

E' veramente da un sacco di tempo che non scrivo, ma per chi mi conosce il motivo è ben noto: infiammazione al solito tendine di Achille! Sono quei problemi che ritrovi al mattino al risveglio e, anche se indesiderati, fanno fatica ad abbandonarti ... sembra quasi che si affezionino!
Quindi terapie ad agosto con le onde d'urto ed eccomi qua con la mia solita gara fatta ma senza un'adeguata preparazione.
Sono partita per Torino senza un'idea precisa di cosa fare o come fare. Partire o no, correre o camminare, finire o ritiro,... va bhè! intanto parto allo sparo. In una confusione totale di piazza S. Carlo, con i partecipanti alla stracittadina che non si rassegnavano a defluire e i maratoneti che non avevano capito la linea dietro la quale arretrare, tutti parlavano senza ascoltare le indicazioni e poi il via, veloce e sbrigativo, che in un
secondo svuota la grande piazza.
Siamo già in piazza Castello e a destra sul lungo Po in compagnia di urlatori provenienti dalle più diverse parti d'Italia, con gli abbigliamenti dai colori più disparati. Io non parlo, mi piace molto ascoltare il silenzio quando corro e i miei pensieri, che sono tanti lungo la strada che ci fà uscire da Torino per andare verso Moncalieri e Nichelino. Non vorrei essere patetica ma sono stata molto toccata dall'incidente occorso in fabbrica pochi giorni prima di partire che ha ridotto in coma un collega. Ognuno di noi pensa che queste cose non ci toccheranno e  che  debbano accadere qualche metro lontano da noi con persone che non conosciamo. Intanto, dopo vari ristori, ecco il centro del paese in festa, dove ad ogni angolo bande improvvisate di batteristi e cori paesani, bimbi che cercano di "battere il cinque", e gli applausi dalle finestre. Passa la mezza maratona e non me ne sono quasi accorta, guardo il garmin ed è tempo di giocare al risparmio. So benissimo che non ho nessun lungo sulle gambe, non posso rischiare di farmi male e non voglio dolori insopportabili. Abbasso la media, concedendomi anche di fermarmi se ne ho voglia, respiro bene e mi guardo attorno. Molti di quelli con cui ho iniziato si sono fermati, altri sono avanti, altri li noto affatticati col fiato corto e so che si fermeranno. Io sto tranquilla, so già che arriverò al traguardo anche se sento i polpacci tirare.
Bello il passaggio vicino alla reggia di Stupinigi, unico punto di nota paesaggistico a parte l'immensità delle piazze e dei palazzi del centro. Adesso si punta verso Torino in questo anello che ci fà vedere Mirafiori e poi i grandi viali chiusi al traffico, dove lateralmente automobilisti bloccati, vocianti e arrabbiati trovano da discutere con tutti, imprecando contro tutto. Mirabili invece i volontari dei ristori che ho trovato sempre gentili, disponibili e con la battuta pronta, persone dalla pazienza infinita.
Adesso la stanchezza è in agguato e con l'aiuto del garmin cerco di mantenere la media giusta e mentalmente mi dico che sono brava, che sto facendo la cosa giusta e che ce la farò, nonostante tutto, anche stavolta.
Non mi accorgo, ma lascio sulla destra la stazione ferroviaria di Porta Nuova e dopo poco mi si apre davanti piazza S. Carlo e in fondo alla strada vuota riconosco piazza Castello e vedo l'arrivo. Accellero quasi, senza rendermene conto e ci sono. Sotto le cinque ore.
Tutti quelli che non arrivano in zona podio sono ultimi, ma ognuno di noi sà che è come se fossimo arrivati primi.

giovedì 2 maggio 2013

Marcia del Sorriso 2013

Come ogni anno l'associazione "la nostra famiglia", il primo maggio organizza una corsa che simbolicamente ricongiunge tutte le sedi della zona in quella di Costa di Conegliano. La partenza da Barbisano passa per il centro di Pieve di Soligo, prosegue per Refrontolo e poi le colline di S. Pietro di Feletto per arrivare dopo una breve discesa a Costa, dietro il castello di Conegliano.
Quest'anno Alberto ha voluto organizzare un bel gruppetto, soprattutto per il fatto che tutto il ricavato viene devoluto in beneficienza alle numerose attività de "la nostra famiglia", che da numerosi anni si dedica all'handicap dei minori. 
Partenza con le carrozzine in testa e poi via sulla salita asfaltata in un percorso molto tranquillo, con i suoi punti di controllo e ristoro, in un paesaggio collinare che mi è caro e che è terminato con i suoi 15 km, in una giornata di caldo primaverile, dentro le mura dell'istituto con un ristoro favoloso.

domenica 28 aprile 2013

Marcia del refrontolo passito 2013

Dopo una lunga serata passata ad ascoltare una pioggia insistente e preoccupante, la mattina si è presenta calma e un pò nebbiosa. C'era la certezza che la Marcia del refrontolo passito si sarebbe svolta senza intemperie, forse solo qualche nuvola. Una vera fortuna!
Quest'anno poi c'è anche una bella novità: l'aggiunta di un percorso più lungo di 19 km, mentre precedentemente bisogna accontentarsi di 6 e 12. Troviamo aggiunti al percorso intermedio tre piccole deviazioni. In gruppetto partiamo comunque prima al fine di evitare l'imbottigliamento nei sentieri più stretti e fangosi. E difatti il fango è la dominante assoluta, sia nei brevi tratti boscosi sia nei cretosi terreni coltivati a vitigno, dove a tratti l'acqua correva a valle e dove non serviva controllare le indicazioni, bastava seguire i solchi lasciati dai podisti precedenti!
Personalmente ho trovato queste deviazioni molto interessanti e hanno reso il percorso molto più bello rispetto agli anni passati, più alberato e boscoso, e meno inserito nei rinomati vitigni di Refrontolo, forse più difficile nei suoi eterni sali e scendi collinari, ma più fresco. Altra caratteristica di questa marcia è il passaggio per i ristori in tutte le cantine del paese dove oltre alla classica acqua o tè, si trova pure salame formaggio e il vino. Posso assicuarare che non sono pochi quelli che ne approffittano!
Arrivo in fine a Giochi Peperepepè, come ogni anno bel ristoro e poi di corsa a casa e lavare il fango incrostato su scarpe e gambe!

giovedì 25 aprile 2013

Due Rocche

E anche quest'anno siamo arrivati al 25 aprile: appuntamento caratteristico con una bellissima gara di 6, 12 e 21 km che si svolge sulle colline di Cornuda (Tv) e giunta oramai alla 42^ edizione. Contrariamente agli anni precedenti ho scelto il percorso di 21, descritto dai più come molto difficoltoso tra fango scivoloso, salite erte che non mollano mai e quest'anno anche un caldo afoso. Come da previsione l'attesa della partenza, sotto un cielo privo di nuvole, si è già dimostrata sudata e per fortuna ho scelto un abbigliamento molto leggero! Allo sparo, piccolo passaggio nel centro di Cornuda, che ospitava anche il mercato settimanale, per poi salir subito in mezzo al bosco. Infatti la caratteristica dell'itinerario è la mancanza quasi totale di strada asfaltata, a parte la partenza e l'arrivo, si sale e scende varie volte in mezzo ai sentieri collinari, toccando anche le zone di trincee di guerra, che sono ancora lì, nel vecchiume degli anni a ricordarci da dove veniamo. La riflessione è d'obbligo su tutti quelli che camminando e nascondendosi in questi luoghi hanno visto cose innominabili, hanno nutrito speranze o hanno perso le loro certezze, credendo sempre in un futuro migliore.
La mia gara si è svolta molto tranquillamente, camminando nei tratti più erti, non finendo mai di salire, perchè quando sembrava finita subito c'era qualcos'altro dietro l'angolo ( Fortunatamente nel tratto più scivoloso avevano provveduto con delle robuste corde!) in un percorso bellissimo che ha tutti gli odori e i colori di un bosco. Infinita la fatica visto che soffro molto il caldo e le salite difficoltose e sono arrivata al mio traguardo in 3 ore e 18 con un pò di apprensione di Alberto che mi ha scattato questa bella foto.

martedì 19 marzo 2013

Maratona di Roma

E' arrivato anche il 17 marzo. Tra allenamenti, impegni (troppi) e preparativi il tempo è trascorso veloce ... forse troppo! Non mi sono neanche resa conto che era già la mattina di sabato e carica di valige ho occupato il mio posto in treno, con Alberto a fianco e lo sguardo perso al di là del finestrino. Son volate le ore fin all'arrivo a Roma, città non so se "eterna" ma comunque sempre affascinante e ogni volta che ci vado mi stupisce per la sua bellezza di monumenti senza tempo, i profumi delle sue trattorie, le vie e le piazze enormi e purtroppo il suo traffico e la confusione. Nota positiva e indimenticabile la serata di sabato con alcuni amici di Alberto in un locale tradizionale, tra risate, commenti e una mangiata senza fine!
La mattina della maratona, quest'anno, non sarebbe stata semplice vista la concomitanza dell'elezione del nuovo Papa e l'organizzazione ha dovuto modificare il percorso evitando il passaggio in Vaticano, anche se la partenza era prevista sempre per le 9.30.
Non so bene il motivo, forse la giornata appena nuvolosa e fresca, ma mi sentivo stranamente poco nervosa, come se non  dovessi affrontare 42 km ma un percorso facile e breve. Inserita nella zona D, mi ci son voluti quasi 9 minuti per passare lo start ed eravamo veramente in tanti (14.000), in questo serpente ondeggiante e colorato fatto di visi e età differenti, di aspirazioni e pensieri variegati, di chiacchere, rumori, ritmi uniti dalla stessa passione di correre. Tutti insieme ma tutti da soli, a combattere nell'intimo con le paure dei dolori e la speranza che tutto vada per il meglio. Perchè siamo da soli quando sentiamo la spinta emotiva che, nella stanchezza, ci fà andare avanti sapendo che i km non sono ancora finiti.
La mia gara è iniziata bene, molto tranquillamente, divertendomi ed emozionandomi nei vari passaggi, Colosseo e Circo Massimo, Piramide Cestia poi Lungotevere ma al passaggio del 15 km sento qualcosa di strano e mai capitato: dolori ai polpacci e successivamente al ginocchio sinistro. Al 18esimo penso: ma perchè? e al 20esimo: non oggi! Alla mezza maratona sono stata costretta ad adottare una strategia per la voglia estrema di arrivare al traguardo e non ritirarmi, perchè alla fine sono arrivata a Roma per correre e non per ritirarmi! Comincio così a rallentare, ascoltando i miei dolori, fermarmi e poi ripartire sperando di non risvegliare il tendine che l'anno scorso mi dava fastidio.E intanto il vento si era fatto più freddo, a raffiche che congelavano le braccia e penso : No, la pancia nooo! ma a quel punto se ne và anche la pancia che comincia a farmi male. Penso: sfortuna totale! ma continuo ad andare avanti. Dopo quartieri periferici, svolte a destra e sinistra, salite e discese, asfalto e classico fondo di strada romana si rientra in centro con piazza Navona, piazza di Spagna, piazza del Popolo, fontana di Trevi, ... e finalmente ritorna l'incoraggiamento delle persone e ritrovo una spinta nuova ma nello stesso tempo mi rendo conto che c'è qualcosa di strano. Man mano la prima impressione diventa realtà quando controllando il mio garmin noto delle discrepanze con i km e mi rendo conto che il percorso è più lungo. Mi metto a piangere come una bambina, perchè a questo punto, anche 100 metri in più mi sembrano l'Everest! Ho dolori dappertutto, sono intirizzita e agogno solo alla doccia calda e a quel punto sento una voce:" ma no' sta' a piagne'! Dai, forza,...!" E sì, è vero ... no' sta' a piagne'... non serve a niente. Sono arrivata ... tra poco vedrò il Circo Massimo, passerò per Via di San Gregorio, salita e discesa per circumnavigare il Colosseo. Ed è così che zoppicando a passo svelto mi sono presa la mia medaglia in 5 ore e 20.
 E quel " no' sta' a piagne' " vi assicuro che non lo dimenticherò molto facilmente!

domenica 17 febbraio 2013

Tra Collalto e Susegana

Stanotte mi ha svegliata il rumore battente di una pioggia incessante: preoccupazione visto che il mattino di domenica mi avrebbe visto impegnata in 27 km! Ai primi albori sta ancora piovendo ma decido di prepararmi lo stesso e poi al momento di uscire, inspiegabilmente, le nubi si aprono ed esce anche un timido sole. Il tragitto è lungo e mi incammino, senza macchine e senza rumori, come al solito le case ancora addormentate, i cani al caldo delle loro cuccie e qualche scoiattolino che fugge spaventato. Per chi non se ne fosse ancora accorto, la primavera sta già facendo capolino, bucaneve e crocus un pò dovunque in contrasto con i pochi risumagli di neve accatastati in rive poco soleggiate.
Parto da Barbisano fino a che non incrocio Via Fornaci di Collalto che mi fà salire a Via Cucco e lungo questa strada asfaltata incontro numerosi cacciatori che portano i loro cani nei vigneti abbandonati. La strada mi continua in discesa verso Susegana, scantono dietro la chiesa e prendo i sentieri per recuperare i luoghi di partenza, tenendo all'inizio sulla sinistra il castello di S. Salvatore. Poi mi perdo nel bosco, ancora spoglio e con tanti ciclisti che mi sfrecciano nella loro corsa in discesa. Eccomi già arrivata nel falso piano ma li sento tutti i km accumulati (!) e così posso guadagnare la strada del rientro nella piccola frazione di Barbisano che ho scelto (tra le altre cose) come dimora! Sono a 26,5 e gli ultimi metri me li concedo camminando sotto un sole che sta già scaldando.

domenica 3 febbraio 2013

Lungo di 25 km

Il mio primo lungo da 25 km dopo tanto tempo ... e quanta fatica!
E anche stamattina sveglia presto, un pò di nuvolo, schiarite all'orizzonte ma senza dubbio la pioggia costante di ieri è sparita! Preparo tutto, dal caffè per una botta di vitalità al riempimento della sacca camelbak e in mezz'ora sono pronta.
Parto con il vento contro e con in mente un percorso che mi piace cambiare "in corso d'opera". Non c'è nessuno e l'assenza di rumore dà sfogo ai miei pensieri che passano veloci o si intrecciano, si bloccano o si ritrovano, si arricchiscono di particolari e nascono idee nuove. Intanto passo per Refrontolo (Tv), snocciolando le varie cantine del marzemino passito arrivo alla chiesa e a villa Spada con un totale di 7 km. Quello che non apprezzo di queste colline è la presenza selvaggia del vigneto ma bisogna sottolineare che sopravvivono ancora le case dallo spazio contadino, con il campetto di calcio e l'orto, le strutture antiche e solide. Adesso scendo verso il Molinetto della Croda, altro luogo caratteristico del posto e subito sbalzo della temperatura appena si entra nella strada della piccola valle con i suoi agriturismi, i suoi sentieri serpeggianti nei boschi collinari, ruscelli freddi e fauna autoctona ( neanche stavolta fatico a vedere un falco). Poi strada asfaltata verso Solighetto con scelta per la pista ciclabile arrivando ai giardinetti del centro e passo la passerella sul fiume Soligo. Sono già nel centro di Pieve di Soligo e attraversando la strada mi immetto nella pista ciclabile che porta a Barbisano e arrivo a quasi 20 km. Sento la stanchezza con la temperatura che con il sole caldo mi fà perdere più liquidi di quanto pensavo! Ancora un giro attorno al paese, incontrando colleghi di lavoro, una chiesa che si sta animando, il bar con i soliti clienti, chi cammina con il cane a passeggio ... una classica domenica di primo sole! So che mi manca veramente poco ... il cane mi abbaia dietro la staccionata, un altro mi riconosce e mi fà le feste, giro l'angolo e... una doccia calda e un litro d'acqua mi stanno aspettando!

domenica 20 gennaio 2013

Cavriè-Maratonina sull'argine del Meolo

Stamattina mi aspettavano un 21 km ma il tempo preannunciava neve e fino all'ultimo non sapevamo se andare a Cavriè o rimanere in zona, più vicini alla rassicurante doccia di casa. Poi nonostante il freddo siamo partiti presto, sperando in mancanza di precipitazioni.
 Il percorso partiva dalla chiesa per poi girovagare attorno ai paesini adiacenti tra stradine laterali, larghe distese di campi, argine del Meolo con annessi vecchi mulini. Carino come itinerario, tutto logicamente pianeggiante con pochissimi attraversamenti stradali ma con due difficoltà da non sottovalutare.
 Una, come è ovvio, la pioggia che non si è fatta mancare sin dai primi km e che in certi tratti è stata veramente copiosa, fastidiosa nell'impregnare e appesantire l'abbigliamento. Ho rimpianto tanto il mio cappellino!
 La seconda: il fango! Cambiando il percorso, hanno inserito una quantità notevole di km attorno agli argini, in prevalenza confinante con i campi e quindi con questo tempo, il terreno era pesante e a tratti scivoloso: una vera prova di resistenza fisica! Sono arrivata bene alla fine, senza cadere e con qualche chilo in più, dettato dal fango fuori e dentro le scarpe e dalla pioggia che ho assorbito dall'inizio alla fine!

domenica 13 gennaio 2013

Maratonina delle due torri

Stamattina alzataccia come non succede più tanto spesso di domenica, visto che preferiamo correre in zona. Ma la marcia di Vazzola, non eccessivamente distante da casa, ben si prestava al nostro allenamento giornaliero in preparazione della maratona di Roma: Alberto ha allungato i 21 km con ulteriori 7 e io con tre. Siamo arrivati al parcheggio che era ancora buio, un freddo passabile ma molto umido di leggera pioggerellina e con un venticello giusto giusto a dare fastidio. Lampioni ancora accesi, tapparelle abbassate, alpini all'opera e appena attivi gli organizzatori per l'iscrizione e i ristori. Dopo che Alberto ha consetuamente "ciaccolato" con tutti quelli che trova, eccoci in tenuta sportiva gironzolando per il nostro allungamento chilometrico prima della maratonina. Per il resto il percorso si è snodato tra le stradine di Vazzola e Mareno di Piave, privilegiando zone di campi e il percorso naturalistico dell'Albero Blu con i suoi ponti sul Monticano e passaggio nei cortili di Villa Paoletti. La temperatura sopra lo zero, ha permesso inoltre che l'attraversamento nei vigneti non fosse scivoloso per tratti ghiacciati e a parte poco fango tutto si è svolto senza cadute. Non ero più abituata a un quantitativo chilometrico così esoso e sono arrivata alla fine con un pò di fatica approffitando di tutti i ristori e fermandomi per riposare quando ne avevo voglia ma arrivando senza grandi sofferenze e distruzioni fisiche. Quindi diciamo che l'esperienza è stata positiva.