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sabato 31 dicembre 2011

Ultimo del 2011




Eccoci arrivati come sempre all'ultimo dell'anno! Dopo due sedute di onde d'urto avute nelle settimane precedenti, avevo già deciso di trascorrere questa mattina in passeggiata in Collalto. Le nuove terapie che sto affrontando sono oltremodo dolorose tanto da farmi sudare sul lettino peggio di una corsa in montagna, ma sembrano (incrociamo le dita!) attenuare il mio problema. Facendo gli scongiuri, torno al mio freddo risveglio di una mattina limpida e sotto zero. Ho avuto proprio piacere al ritrovo dei luoghi da sempre conosciuti in un contesto forse diverso sia per il fatto che non posso ancora correre sia perchè d'inverno non ci sono venuta spesso. Nel punto di maggior visibilità della collina, dove la vista si apre ai paesi circostanti appariva chiara la nebbia gelida che si alzava dal Piave e, sotto l'opaco sole si cominciavano a intravedere i campanili e i tetti di brina luccicante. Decisa per un percorso tutto sterrato, salto il primo cancello rosso sulla sinistra per entrare nel bosco dove spesso ho scorto daini e caprioli, lepri e fagiani. La mancanza totale di verde nelle foglie e nell'erba mette subito in risalto il fitto sottobosco di pungitopo e di foglie ormai marcite e scivolose, rumorose al passo solo se ghiacciate. I rami scarni, puntinati di bianca brina quasi neve, si sciolgono ai raggi mattinieri e le gocce cadono come solo pioggia cade: sommessamente per non dar fastidio. Non so se esiste un'anima, ma il cuore si allarga perchè si capisce che la natura, per pochi attimi, ti rende partecipe di qualcosa di più grande che è stato, c'è e si spera si mantenga. Sono tornata a casa sorridente e vi lascio con questi miei pensieri e il mio augurio di un anno per tutti migliore!

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