BENVENUTI NEL BLOG DI MANUELA

martedì 7 agosto 2012

La Camignada poi siè refuge- parte seconda

E siamo arrivati alla seconda parte del mio racconto. Il venerdì non era cominciato granchè bene visto che le previsioni per il sabato notte erano pioggia e temporale. Io e Alberto dovevamo assolutamente trovare una alternativa al campeggio! Telefonate a alberghi e B&B della zona Auronzo finchè, ormai sfiduciati, alla trentesima risposta un riscontro positivo a Pieve di Cadore.
Piccolo aiuto per finire la gara!
La mattina di sabato è passata velocemente tra viaggio, sistemazione al B&B, ritiro pettorale e piccolo giro nel paese e poi a letto presto! Alzataccia al mattino con colazione veloce e poi via! ... alla volta di Auronzo visto che le corriere per Misurina erano attive dalle 5.30 alle 7.00. Arrivati davanti al lago a quota 1.800, la temperatura era insolitamente calda senza aria e con lo sfondo le Dolomiti che assumevano lo stesso colore dell'alba. Dopo l'incontro con i tanti amici di Alberto e le foto ben auguranti, ecco la partenza, ritardata di un quarto d'ora che inizia quasi da subito la salita tra un bellissimo sentiero boscoso verso il primo rifugio: il Carducci. Tra i tanti partecipanti (1.200 circa) difficile trovare un varco, anche volendo per correre e nei sentieri stretti mi son dovuta accodare a tutti quelli che si incamminavano come un lunghissimo serpente sotto un monumento naturale come le tre cime di Lavaredo. Tanti quelli che si fermavano per foto o filmati o per un'occhiata a bocca aperta a quello spettacolo color rosa, erto e irraggiungibile, luogo dove osano solo i rapaci. Comincio, in queste quote, a sentire la diversa pressione con giramento di testa e piccoli sensi di vomito ma mi fermo al ristoro, mi sbrano limone e banana e una intera bottiglietta d'acqua e i liquidi sembrano non bastare mai visto il caldo che sotto il sole si fà davvero sentire! Parto per il Locatelli e il Pian di Cengia tra salite, per me difficili e il dolore ai muscoli lo avverto ancora, tra solitari ghiaioni, sentieri sassosi, laghetti dall'intenso blu e le imperiose Dolomiti, sotto il cui sguardo, sembriamo proprio degli esseri piccoli piccoli. Immagini ancora impresse nel mio cervello e le vedo scorrere mentre scrivo e arrivo in discesa tecnica al Comici. E poi si capisce che niente è ancora finito: ci aspetta la terribile salita della forcella Giralba! Mai sono stata così felice di vedere delle bandierine colorate: ero arrivata alla fine e nel punto più alto del percorso. Solo adesso inizia la discesa nel ghiaione che non avevo mai fatto e ancora salti nelle rocce sparse qua e là, con le gambe ovviamente stanche, attenta, non sempre!, a non inciampare, concentrata per non farmi male, camminando sui ruscelli per ritrovare il sentiero, trovando finalmente l'ombra degli alberi. Son alfine sul piano. Attraverso la strada e mi aspettano ancora circa 5 km di pista ciclabile sotto il sole e le gambe girano ancora ma piano piano. Sorrido perchè, non lo pensavavo, ma ce l'ho fatta, in 6 ore, con fatica, stremata, senza fiato, scottata dal sole ma ce l'ho fatta a entrare nello stadio del ghiaccio di Auronzo!

2 commenti:

  1. Risposte
    1. errata corrige: come mi ha fatto notare donatella il primo rifugio è l'Auronzo! evidentemente la stanchezza non è ancora passata!

      Elimina