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martedì 19 marzo 2013

Maratona di Roma

E' arrivato anche il 17 marzo. Tra allenamenti, impegni (troppi) e preparativi il tempo è trascorso veloce ... forse troppo! Non mi sono neanche resa conto che era già la mattina di sabato e carica di valige ho occupato il mio posto in treno, con Alberto a fianco e lo sguardo perso al di là del finestrino. Son volate le ore fin all'arrivo a Roma, città non so se "eterna" ma comunque sempre affascinante e ogni volta che ci vado mi stupisce per la sua bellezza di monumenti senza tempo, i profumi delle sue trattorie, le vie e le piazze enormi e purtroppo il suo traffico e la confusione. Nota positiva e indimenticabile la serata di sabato con alcuni amici di Alberto in un locale tradizionale, tra risate, commenti e una mangiata senza fine!
La mattina della maratona, quest'anno, non sarebbe stata semplice vista la concomitanza dell'elezione del nuovo Papa e l'organizzazione ha dovuto modificare il percorso evitando il passaggio in Vaticano, anche se la partenza era prevista sempre per le 9.30.
Non so bene il motivo, forse la giornata appena nuvolosa e fresca, ma mi sentivo stranamente poco nervosa, come se non  dovessi affrontare 42 km ma un percorso facile e breve. Inserita nella zona D, mi ci son voluti quasi 9 minuti per passare lo start ed eravamo veramente in tanti (14.000), in questo serpente ondeggiante e colorato fatto di visi e età differenti, di aspirazioni e pensieri variegati, di chiacchere, rumori, ritmi uniti dalla stessa passione di correre. Tutti insieme ma tutti da soli, a combattere nell'intimo con le paure dei dolori e la speranza che tutto vada per il meglio. Perchè siamo da soli quando sentiamo la spinta emotiva che, nella stanchezza, ci fà andare avanti sapendo che i km non sono ancora finiti.
La mia gara è iniziata bene, molto tranquillamente, divertendomi ed emozionandomi nei vari passaggi, Colosseo e Circo Massimo, Piramide Cestia poi Lungotevere ma al passaggio del 15 km sento qualcosa di strano e mai capitato: dolori ai polpacci e successivamente al ginocchio sinistro. Al 18esimo penso: ma perchè? e al 20esimo: non oggi! Alla mezza maratona sono stata costretta ad adottare una strategia per la voglia estrema di arrivare al traguardo e non ritirarmi, perchè alla fine sono arrivata a Roma per correre e non per ritirarmi! Comincio così a rallentare, ascoltando i miei dolori, fermarmi e poi ripartire sperando di non risvegliare il tendine che l'anno scorso mi dava fastidio.E intanto il vento si era fatto più freddo, a raffiche che congelavano le braccia e penso : No, la pancia nooo! ma a quel punto se ne và anche la pancia che comincia a farmi male. Penso: sfortuna totale! ma continuo ad andare avanti. Dopo quartieri periferici, svolte a destra e sinistra, salite e discese, asfalto e classico fondo di strada romana si rientra in centro con piazza Navona, piazza di Spagna, piazza del Popolo, fontana di Trevi, ... e finalmente ritorna l'incoraggiamento delle persone e ritrovo una spinta nuova ma nello stesso tempo mi rendo conto che c'è qualcosa di strano. Man mano la prima impressione diventa realtà quando controllando il mio garmin noto delle discrepanze con i km e mi rendo conto che il percorso è più lungo. Mi metto a piangere come una bambina, perchè a questo punto, anche 100 metri in più mi sembrano l'Everest! Ho dolori dappertutto, sono intirizzita e agogno solo alla doccia calda e a quel punto sento una voce:" ma no' sta' a piagne'! Dai, forza,...!" E sì, è vero ... no' sta' a piagne'... non serve a niente. Sono arrivata ... tra poco vedrò il Circo Massimo, passerò per Via di San Gregorio, salita e discesa per circumnavigare il Colosseo. Ed è così che zoppicando a passo svelto mi sono presa la mia medaglia in 5 ore e 20.
 E quel " no' sta' a piagne' " vi assicuro che non lo dimenticherò molto facilmente!

5 commenti:

  1. Il tempo finale è solo un dettaglio!La medaglia è per sempre!!!
    Bravissima!!!

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  2. solo a roma poteva succedere, e tu puoi raccontarlo.... ;D ciao manu, è stato un piacere!

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    1. E' stato un piacere anche per me. Mi spiace esser stata così male ed è una cosa strana perchè sono dolori che non ho mai provato ma i sampietrini hanno fatto il loro lavoro!!!

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  3. brava. un percorso difficile ma che soddisfazione circunnavigare il colosseo

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    1. ho il rammarico di non aver fatto un tempo migliore ma è stata una bella esperienza e son contenta di aver trovato l'imput che mi ha permesso di non ritirarmi! Sarà meglio la prossima volta!

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